Ciro D'Alessio

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giovedì 26 aprile 2012

Le stelle di giorno...

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"Le stelle di giorno...", olio materico su tela 108x156cm, Ciro D'Alessio, Napoli 2012.
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Etichette: Ciro D'Alessio, contemplazione, coppia, muretto, natura, olio materico, sguardo verso l' infinito, sole

mercoledì 4 aprile 2012

Studentessa con studentesso.

"Studentessa con studentesso", olio materico su tela 70x50cm, Ciro D'Alessio, Napoli 2012. Visibile presso la galleria Fatti d'Arte di Aversa.
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Etichette: atmosfera, bagliori., bearsi al sole, bisogno di natura, Ciro D'Alessio, luce, riverberi, soggetto-mondo, studentessa, studentesso, sud del mondo.

"Ball..."

"Ball...", olio materico su tela 40x50cm. Ciro D'Alesio, Napoli 2012.
Pubblicato da Ciro D'Alessio alle 07:22 Nessun commento:
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Etichette: Ball, bearsi al sole, carnalità, ciro d' alessio., Gioco, gioco adulti, nostalgia, riverberi
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Cenni critici e curriculum

Alcuni cenni critici su di me ordinati dal più al meno recente. In fondo alla colonna cenni biografici e curriculum.

Ciro D'Alessio was born in Naples in 1977. He completed humanistic and philosophical studies and at the same time began his pictorial activity, first as self-taught, then under the guidance of some exponents of Neapolitan figurative painting, with which he exhibited his first works. He then participates in numerous group shows around Italy and at various exhibitions in art fairs, where he can appreciate the interest in his work

He finds in painting a link with the sensible concreteness of the world, which now plays such a marginal role in contemporary culture, started on paths of dematerialization and fabulation.

The interest in sensitive matter led him in a first phase to experiment a very personalized figurative impressionism. Subsequently, the pictorial material progressively became increasingly detached from its representational and symbolic function to become the very end of painting, in a free play of contrasts and harmonies.

"Informal Impressionism" is the formula that he chose to summarize this phase of his work: "impressionism" because the inspiration of the work is given by a concrete and sensitive image; "informal" because the energies and sensations contained in this image come as freed from the limits of the form, to become concrete in pictorial matter that expands freely.


L’autenticità artistica di Ciro D’Alessio è insita nel corpo mentale della sua spatola, vero strumento dell’irriducibile impressione aformale con la quale si concretizza la totale estensione della realtà sensibile sulla tela. Infatti, D’Alessio non ha debiti con l’Assoluto. All’uomo non è concesso stabilire quale sia la forma idonea nella quale debba abitare l’esistenza, così la sua pittura è il dialogo sinestetico tra l’occhio e le metamorfosi della materia vivente e la struttura dinamica dell’esistenza diviene la tangibile maniera di presagire un altrove nell’ordinario. Il mondo, dunque, non è sparito dalla superficie pittorica ma, come un catartico rovescio, ne emergono le tensioni articolari, il suo scalpitante ed incontenibile fluire e defluire dei toni nei quali si ritrovano i luoghi ed i tempi in cui comunica l’essenza. Così, attraverso la forma-colore, la realtà si scopre composta di viscerale vitalismo, di euritmica e sentimentale corporeità in cui si esprimono libere movenze e sinergie fatte di cielo, di mare, di terra e di umanità.

Carmela Di Maro.


"Ciò che rende veramente apprezzabile e "gustosa" questa,e ogni tua altra opera,Ciro,-quasi fosse una sorta di marchio di fabbrica e non un evento fortuito,accidentale- è la particolare impronta spirituale ed emotiva. che in esse sai magistralmente trasfondere:quella propria di una "liberalità poetica"in cui forme e colori appaiono privi di vincoli,semplicemente lasciati al loro libero gioco . E il grande miracolo sta nel fatto che le esitanze espressive finali si rivelano di tutt'altro genere di quello della scompostezza e del disordine:piuttosto,semmai,quelle di un'armonia...e questa,ancora ,tanto più qualificata in quanto ha saputo pervenire a compimento accettando il rischio-.quello della disgressione estetica- che la libertà contempla. Dunque un'armonia non ingessata da un'eccessivo calcolo odinativo...ma un'armonia viva,naturale,spontanea:.quella che solo la vera arte sa rendere " Patrizio Straforini. .


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L’arte di Ciro D’Alessio è radicalizzata nella ricerca dell’armonia, del movimento, del sentimento che una data scena del mondo reale suscita in lui. Gia’ in passato i suoi lavori tendevano a questa ricerca con l’unica differenza che le sue opere erano molto più vicine agli elementi della pittura figurativa. Oggi ha maggiormente sviluppato un’attitudine contemplativa ed attenta a ciò che è fuori, lasciando alle spalle la tradizionale funzione simbolica della pittura per dedicarsi ad una pittura tutto istinto e sensazioni, completamente e volutamente a-concettuale o, se vogliamo, post concettuale, nella consapevolezza che le cose primigenie appartengono ad una sfera molto più profonda di quella in cui si muovono i simboli.

Valeria Ferronetti: Presentazione della Mostra Primigenia al Castel dell'Ovo, Marzo 2014.



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Se qualcuno mi chiedesse di Ciro D’Alessio, gli racconterei per prima cosa di una persona perbene e di un pittore che ha deciso di dedicare la sua vita esclusivamente all’arte.. In un momento difficile come questo, prendere una decisione del genere significa avere un gran coraggio e credere nelle proprie potenzialità come artista.

Ho avuto la possibilità di poter andare insieme al prof. Cardone presso lo studio di Ciro e sono rimasto estasiato dall’amore per l’arte che si respira in quelle quattro mura.. la scelta di riservarsi un piccolo spazio per dipingere, rispetto all’ampia quadratura a disposizione, sta a significare il voler ritrovare se stessi davanti alla tela, nel silenzio delle proprie pennellate e nella luce dei colori che tutti questa sera possiamo ammirare.

Un quadro che con poche pennellate ,potrebbe essere da subito esposto, ma che come mi raccontava Ciro, ha bisogno della materia, perché a lui semplicemente piace la materia che crea sul supporto con grande intelligenza e maestria attraverso l’uso della spatola che scivola con una disinvoltura che definirei disarmante. Colori che si accostano con grande naturalezza e non contrastano mai l’uno con l’altro, in un’armonia che rivela e restituisce una grande tranquillità e pace interiore soprattutto a chi osserva.

Finirei con una frase di Degas :Dipingere è facile quando non sai come si fa, ma molto difficile quando lo sai.


Stelvio Gambardella: Discorso di presentazione della mostra al Gamen "Personale di Ciro D'Alessio" febbraio 2014.


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Ciro D'Alessio è un impressionista classico ma con un suo modo particolare di dipingere. Egli esalta la realtà, ce la fa vedere molto più bella di quel che è. Riesce a mostrare la bellezza anche nella scena di una ruspa che porta via i sacchi dell'immondizia. A lui sono molto care le scene dei bimbi che giocano perché vuole trasmetterci il messaggio che il mondo può essere vissuto molto meglio se ci colleghiamo al bambino interiore, se riscopriamo il piacere di gioire anche con le piccole esperienze della vita. E Ciro è proprio questo: un bambino cresciuto come adulto che ha saputo conservare l'innocenza dell'età adolescenziale. I colori che compongono i suoi quadri ravvivano non soltanto la nostra percezione della bellezza ma principalmente il nostro amore per la vita. Sono tanti pezzetti di colore abilmente composti a formare un caleidoscopio che ci fa vivere un'esperienza unica: la realtà trasfigurata dalla mano dell'artista. Recentemente Ciro D' Alessio ha iniziato a dipingere quadri di astrattismo impressionista, dove l'astratto si mescola con il figurativo e lascia l'artista più libero di dipingere senza essere troppo vincolato dalle forme. Sono nate altre opere d'arte che si aggiungono alle tante di questo grande pittore, che paragonerei a Gaugin, Monet, Manet e Van Gogh!

Jayan Walter Ezio Vantaggiato, 20 giugno 2013: https://www.facebook.com/jayanwalter/posts/10200754227889891




Uno dei pittori che preferisco



... e poi finisce qui, voglio dire: lo preferisco io, ne preferireste Voi qualcuno, credo - giusto? Non si finisce mai di capire o di imparare - comunque io personalmente vedo in questo uomo - Ciro d'Alessio, il modo di dipingere che si lega a come bisognerebbe credo conversare le cose in modo artistico. Non è fotografico - il fotografico ha dei limiti, perché punta sulla tecnica e sulla bravura - ma non è la tecnica e la bravura a fare l'elemento centrico di un artista. L'elemento centrico è... altrove. Dev'essere distante - anzi - dalle cose note - e in Ciro tutto pare un pasticcio, eppure... è il pasticcio perfetto che l'artista miete alla maniera del dipingere come se fosse “raccogliere“: ma, raccogliere cosa? Dolore - con umiltà. Ora... è importante che Ciro sia umile? O ci sia simpatico? Che sia trendy, o giusto, o altro? - no... la persona Ciro non centra niente - centra solo come dipinge. Se nelle sue immagini e nel suo modo di portarle alla luce rimettendole in vita ci sono quelle cose che si cercano - non solo possiamo dire che le abbiamo trovate. Ma l'arte è in quelle tele. Un arte che non riguarda l'uomo nel suo intimo privato - ma l'uomo nell'esatta forma che gli cuce quel modo con cui partecipa il sentimento che è in lui traslato. E questo credo valga per tutti. Dolore e umiltà devo vederle nelle tele - anche la gioia, al limite - così so che è amore. Mi basta. Mi soddisfa. Ed è “pittura“ questa. Il modo di Ciro mi colpisce nell'esatta scelta del soggetto... riguardare la vita - e si tratta proprio di “riguardarla“ dipingendola in questo modo, è un modo che ne raccoglie il sapore - vivo del momento presente e dell'antica memoria... e se non è un gesto artistico questa pazzia che proluce - alla fine, ogni volta un piccolo equilibrio.... cos'anche? Se sono qua per dirlo è naturalmente, come mi capita spesso e sempre per ognun'altro di voi, perché non mi ha chiesto niente... se mi avesse chiesto qualcosa, lui o ognuno di voi, quel che scrivo non avrebbe sapore, saprebbe di niente e sarebbero probabilmente balle - ma soprattutto se mi avessero dato dei soldi in cambio, sarebbero balle e frottole belle che grosse... pensateci, se siete andati alle primarie - in quel caso gl'avete pure dato un euro! AGH! ... Fine (almeno per me)... eccolo qua http://www.equilibriarte.net/cirodalessio/blog/ciò-che-veramente-è-importante.#1530678

lun 26 novembre 2012

Luca Mesini, http://www.equilibriarte.net/site/mesinilio/blog/uno-dei-pittori-che-preferisco&fs=1



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Quando si legge o si ascolta Ciro, si ha l’impressione che rispetto a noi sia sempre un passo avanti. Io, che mi esalto quando incontro abilità e sensibilità diverse dalle mie, sono rimasto affascinato sia dalla tecnica pittorica che dalla sua coerenza di pensiero. Ciro è come la sua pittura, naturale e spontaneo, tanto da risultare come “uomo nuovo” per questo decennio appena inaugurato. In tal senso, privo di arroganza o di presunzione, è rinnovato da valori che lo spingono a riformulare il modello di vita attuale attraverso l’arte e la filosofia. Mi dice che per dipingere attinge non al pensiero razionale, ma ad una parte di sé inconscia che lo collega a tutto il resto. Ci offre una visione di un mondo ideale ma concreto, dipingendo la luce a grandi colpi materici come se avesse la capacità di catturarla. Considera i suoi quadri come “immagini utopiche” di un mondo, e di uomini, che per lui sono i soli degni di essere rappresentati. E fa questo con successo, lo stesso che esibisce nel fermare con il colore la luce sulle tele. Descrive il suo lavoro di pittore come un momento di gioco e divertimento, quasi cercasse in quel tempo di portare ordine in una realtà fin troppo disarmonica. Arte e aspirazioni di vita, rappresentano per Ciro un unicum inscindibile, e senza alcun moto d’avarizia ce li offre. Gioia ideale è, secondo me, la parola chiave della sua pittura, protesa più a suggerire una soluzione che ad imporla. Ecco un uomo nuovo che ha concetti nuovi, e questo mi lascia ben sperare, sia per l’arte che per il futuro.



Antonio Cocchi





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La pittura di Ciro D'Alessio ci conduce all'interno d'una pratica figurativa tutt' altro che lontana dall' osservazione della realtà contemporanea che ci circonda. Eppure gli strumenti che l' artista sembra adottare sono quelli che vengono da una tradizione robusta e corposa, quella, in particolare che ha dato corpo alle cose più intense e vibranti della stagione del cosiddetto postimpressionismo novecentesco.A noi sembra molto importante sottolineare che l' opera di questo artista mostra d' avere un approccio creativo in cui lo strumento pittorico d' una determinazione "stilistica" ampiamente delibata si accredita come particolarmente utile per fornire una misura critica e rivelativa del mondo contemporaneo.E' in tal modo che vediamo addensarsi nelle opere del Nostro le immagini di un mondo che cerca il senso del suo divenire, interrogandosi sulle ansie che crea una civiltà dei consumi che non sa trovare altra via per continuare ad espandersi senza alcun freno che non sia quello di produrre la distruzione e la guerra.Le pagine di pittura che "scrive" in proposito D'Alessio, in opere come Peacekeeping Break, ad esempio: o come in Bagdad sono particolarmente vibranti.Non proponiamo, evidentemente, alcuno specifico accostamento d'ordine esemplaristico, ma ci piace immaginare che una personalità come quella del Nostro avrebbe trovato certamente un estimatore convinto in un artista come Luigi Crisconio: ci sembra di ritrovare, infatti, nelle costruzioni asciutte ed essenziali di D'Alessio lo stesso abbrivio organizzativo dell' immagine che fu di Crisconio e così, anche sul piano cromatico, il tonalismo non ingenuo e per nulla approssimativo del Nostro, sembra richiamare le essenziali e disfratte atmosfere del "Pascone".Un opera come Bagdad, di D'Alessio, appare, infatti,particolarmente viva sul piano della resa degli aspetti psicologici, ma anche particolarmente efficace nella descrizione sintetica di un clima di morte, d' un atmosfera che denuncia l' inutilità incomprensibile d'ogni violenza e d'ogni sopraffazione di guerra.Anche quando i temi diventano quelli feriali della quotidianità cittadina, il mondo dei bambini o quello degli adolescenti e dei vecchi, la mano di D'Alessio sembra voglia disporsi innanzitutto a costruire una storia: pensiamo qui, ad esempio, allo scorcio particolarmente riuscito d' un lavoro come Ricordi quell'età spesa nel gioco?, in cui nei volti dei bambini effigiati, nell' aggetto delle scarpine dal ramo d' un albero, si scorge il percorso a ritroso che la memoria viene sollecitata a ripercorrere seguendo l' indirizzo e l' invito che l' artista delicatamente va formulando.Una pittura insomma complessa e fruttuosa, una pittura che si raccomanda per lo spessore dei contenuti e che non indulge al lenocinio formale compiacendosi delle raffinatezze costruttive e che sa trovare nella sintesi espressiva il privilegiamento delle ragioni pensate che la presiedono.



Rosario Pinto, Fra Tradizione ed Innovazione, Artisti italiani da non dimenticare, Napoli 2011, pp. 229-232.









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Osservando i quadri di Ciro D'Alessio mi sono chiesta più volte dove fosse il punto focale, il centro e il cuore della sua pittura.



Nei suoi dipinti la materia prende vita e il colore si espande in ogni direzione, seguendo l'energia emotiva dell'artista che ne diventa, al contempo, esecutore materiale e attore protagonista. Per questo i suoi dipinti sono molto più che semplici tele da osservare, rappresentano vera e propria arte da leggere e interpretare.



Sarà forse per gli studi umanistici compiuti o per la sua innata voglia di analizzare continuamente il mondo artistico in ogni sua forma, sta di fatto che D'Alessio è la rappresentazione vivente di come l'arte possa essere, in realtà, una stratificazione di pensieri.



Nelle sue opere vi è una chiara denuncia, un inno di protesta contro una società frenetica e tecnologica. I suoi lavori sono l'emblema del dire si alla natura, un invito a riprendere la propria coscienza del vivere e a ritornare alle cose semplici e naturali, proprio come il bimbo in Bolle di sapone o i tre giovani che danzano e suonano tra i boschi nell'opera Party.



D'Alessio però non tralascia di toccare anche temi molto importanti e le opere Bagdad e Soldato, per citarne solo alcune, esprimono in modo toccante il degrado e il dolore vissuto nelle guerre.



C'è da aggiungere, che l'artista compie anche una vera e propria stratificazione pittorica sulla tela. Inizialmente traccia a grandi linee il soggetto da raffigurare, poi lo dipinge ad acrilico e solo in ultimo utilizza la pittura ad olio con pennellate di colore che poi distribuisce con una spatola sulla superficie, in un insieme di contrasti corposi e multiformi tali che, è impossibile non sentire la necessità di toccare con mano la tela e coglierne tutte le vibrazioni intrinseche.



La pittura materica di D'Alessio lo accosta inevitabilmente alla corrente impressionista, ma collocarlo solo al suo interno sarebbe alquanto riduttivo considerando la profondità poetica che si nasconde dietro ad ogni dipinto.



E' doveroso sottolineare che le opere di questo artista hanno la particolarità di apparire più nitide e chiare man mano che ci si allontana dal dipinto stesso.



Da vicino, i suoi lavori, sembrano non avere un'immagine ben definita ma, bastano pochi passi indietro ed ecco che il quadro prende vita ed esplode in tutta la sua naturale bellezza, con i suoi affascinanti giochi di luce che sembrano quasi squarciare la tela, come se la materia pittorica stessa urlasse dichiaratamente la sua volontà di esistere.



Completamente dedito alla sua pittura, trascorre giornate intere ascoltando musica classica e dipingendo, per questo ha all'attivo un numero considerevole di opere che, nella loro unicità, catturano e traducono la realtà quotidiana.



I suoi lavori sono l'espressione più autentica di chi si lascia incantare dalle bellezze che la vita ci propone, dando voce agli aspetti più emozionanti della realtà, spingendosi ben oltre la rappresentazione delle cose, trovando così un perfetto equilibrio tra la naturale capacità del raccontare e la profondità del rappresentare le emozioni interiori.



Valeria Ferronetti



"Ciro D'Alessio, arte da leggere e interpretare". Su :http://lnx.whipart.it/artivisive/6682/pittura-ciro-dalessio.html











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Vibrazioni, sensazioni. Piange di gioia la pelle nel sentire resuscitare i ricordi della purezza dell’animo.



Opere che regalano la meraviglia dell’emozione allo spettatore. Ricordi, che solo lo spettatore stesso potrebbe avere e che invece le opere di Ciro D’Alessio conoscono indelebilmente e le trasmettono all’istante.



Opere che con il loro “movimento statico” rappresentano in pieno la realtà dell’emozione. Pura emozione, incontaminata dai dettagli.



Ondulazioni che fanno scoppiare il Cuore, il quale vuole entrare nell’opera, perchè è l’opera stessa che lo vuole.



Soffia il vento; si muove il mare con le sue onde infinite……..si muovono le opere di D’Alessio, perchè cosi è stato capace l’artista, con le sue mani fantastiche ed il cuore eternamente giovane e maturo, nel cogliere momenti significativi e non banali di vita.



Claudio Raccagni – 01/05/2010http://www.claudioraccagni.it/2010/05/01/ciro-dalessio/

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Nota Biografica

Ciro D’Alessio nasce a Napoli nel 1977. Compie studi umanistici e filosofici ed in parallelo comincia la sua attività pittorica, prima come autodidatta, poi sotto la guida di alcuni esponenti della pittura figurativa napoletana, con i quali espone le sue prime opere. Partecipa d’ ora in poi a numerose collettive in giro per l’Italia ed a diverse mostre mercato, dove ha modo di apprezzare l’ interesse per i suoi lavori



Trova nella pittura quell’ aggancio alla concretezza sensibile del mondo, che gioca un ruolo ormai così marginale nella cultura contemporanea, avviata su percorsi di smaterializzazione e fabulazione.



Due i principali percorsi tematici: il gioco, inteso in senso schilleriano come quel momento raro e prezioso in cui l’ uomo supera la scissione tra le sue facoltà e si rapporta in maniera libera, gioiosa, creativa ed accogliente con l’ altro uomo e con la natura. Gioco inteso dunque come il rovesciamento, sul piano pittorico, della condizione di disagio, scissione e sofferenza del mondo in cui viviamo. Questo, rappresentato nella sua crudezza, attraverso la tensione spigolosa e dolorante dello spatolato, è il suo secondo filone tematico.







Curriculum sintetico;



2004 Collettiva “Maestri della pittura contemporanea“, Napoli, saloni espositivi delle Terme di Agnano; 2005 Collettiva “Cento pittori di via Toledo” Napoli, galleria Umberto I; 2005 Collettiva “Arte Padova” Padova; 2006 Collettiva “Arte in Vetrina”, Napoli, Via Sant’ Eligio; 2006 Collettiva “L’ arte ed il mare” Piana di Sorrento; 2006 Collettiva “Arte sui Navigli” Milano, Navigli; 2007 Collettiva “Arte sotto le stelle” Mugnano del Cardinale, Avellino; 2007 Collettiva “Arte fra la gente” Napoli, galleria Umberto I; 2008 Collettiva “Il riciclo” città della scienza, Napoli; 2008 Collettiva-concorso “Acqua fonte di vita”, Aversa, Chiostro di Sant’ Antonio. Qualificato tra i primi tre; 2008 Collettiva “ I pittori di via Scarlatti” Napoli, Via Scarlatti; 2008 Collettiva “Non fiori ma opere” galleria Giubox, Napoli; 2009 Collettiva “Dona un opera per Amnesty” Verona; 2009 Collettiva “Artisti sotto il cielo” Napoli, via Luca Giordano; 2009 Collettiva “Bidonville” Napoli, Mostra d’ oltremare; 2009 Collettiva “Lacca di Garanza” Torre del Greco, cinema Corallo; 2009 Collettiva “Opere sedute” Napoli, Mostra d’ oltremare; 2009 Collettiva “ Lacca di Garanza” Avellino, galleria Ercolino; 2009 Collettiva “Il Vinile” Napoli, Mostra d’ oltremare; 2010 Collettiva “ Lacca di Garanza” Avellino, via Verdi; 2010 Collettiva-concorso “Colori in emersione” Caserta, reggia di Caserta; 2010 Collettiva “Lacca di Garanza” Napoli, circolo della marina militare; 2010 Collettiva “Party d’ arte” Pomigliano d’ Arco, Napoli; 2010 Collettiva “Lacca di Garanza”, Capri, tenuta La Porta; 2010 Collettiva “Arte Cultura e Sviluppo del Mezzogiorno” Caserta, Belvedere di San Leucio; 2010 Collettiva “Lacca di Garanza” Pompei (Na), piazza Bartolo Longo; 2011 Personale, Pisaexpò, Fiera dell’arte a Pisa, stazione Leopolda, Pisa; 2011 Personale “Pasqua a Pennadomo”, saletta comunale, Pennadomo(Ch); 2011 Collettiva “Party d’ Italia”, Napoli, mostra d’ oltremare; 2011, Concorso “Transumanza artistica”, Pennadomo (Ch). 2011 Arte sulle rive dell’ Arno, galleria Gamec, Pisa; 2011 Collettiva Lacca di Garanza, Palazzo della Provincia, Avellino; 2011 Collettiva “La fuga non è mai ordinata”, Pontedera (Pi) Carrozzeria Rizzeri; 2011, Personale “ Il sogno della realtà” Priverno(Lt), Locale Tacconibus, via san Giovanni 10; 2011 Collettiva Nano Secondo a passeggiata Colonna, Piazza Amedeo, Napoli ;



2011 MostraMi, Ravel scalo d’ isola, Mialno; 2011 Collettiva “I Creativi”, Carcere Borbonico, Avellino.; 2011Collettiva Nano Secondo, Stazione Marittima di Napoli.

2012 Piasrt expò, Stazione Leopolda, Pisa; 2012 Vernice art feir, Forlì; 2012 Pasqua a Pennadomo, Pennadomo(Ch); 2012 Artisti sotto al cielo, Via Merliani, Napoli; 2012 Venexiart, Palazzo Venezia, Napoli; 2012 Artisti in carrozzeria, Pontedera(PI); 2012 Artisti sotto il cielo, Galleria Umberto, Napoli; 2012 I cento pittori di via Margutta, via Oietti, Roma; 2012 Dessart,

Art Italia a la Muga, Sant Llorens de la Muga, Spagna.

2013 Vernice arte fiera, Forlì, finalista al concorso ;

2013 Prmo classifcato al concorso Arte in Collina, Napoli, V Municipalità;

2013 Maclis ospita Thath' s Amore, Laboratorio artistico Maclis, Napoli;

2013 That'Amore, Castel dell' Ovo, Napoli, a cura di Etra, tripersonale con Giovanni Manzo ed Antono Conte;

2013 Napoli evolution arte, Salò, Palazzo Comunale, tripersonale con Nicola Piscopo ed Antonio Conte;

2013 IX Incontro di artisti contemporanei, Pontedera(PI), Carrozzeria Rizzeri,

2013 Thath's amore a Bidonville, bipersonale con Antono Conte, Napoli, Mostra d'Oltremare.

2013 Artisti sotto al cielo, Collettive d' arte all' aperto a cura dell' associazione Terra del Sole, Napoli.


2014 Primo incontro artisti contemporanei, IAC Napoli, Napoli.

2014 Amando Amando, collettiva presso lo spazio Maclis, Napoli, con Antono Conte, Rita Esposito, Maclis, Raffaele Emblema.

2014 Personale presso la galleria Gamen, Napoli.

2014 Primigenia: mostra bipersonale di pittura: Ciro D'Alessio, Gioacchino d'Amore. Castel dell'Ovo, Sala delle Terrazze, Napoli, 27 marzo, 8 aprile 2014.

2014 Boheme-ville. Collettiva di pittura ed arti visive, Mostra d' Oltremare, Napoli 25-27 aprile.

2014 X Incontro di artisti contemporanei, Pontedera(PI), Carrozzeria Rizzeri.

2014 Collettiva "Artisti sotto il cielo", a cura della ass. "Terra del Sole", Via Merliani, Napoli.

2014 "Aria" rassegna collettiva d'arte a cura di "Linea d'arte officina creativa" presso il Museo Masseria Luce. Napoli.

2014 Arte Padova, fiera d' arte contemporanea, stand Expoarte, Padova.

2015 Vernice Arte Fair, Forlì.

2015 Naf, Napoli Arte Fiera, con la galleria Linea d'Arte. Mostra d'Oltremare, Napoli

2015, "Artisti in carrozzeria:incontro di Artisti contemporanei" Pontedera, Pisa.

2015 "Profeti in patria" pesso ETRA Home gallery, Napoli.

2015 "Migranti" collettiva di pittura presso la libreria Mook a cura del prof Enzo Ruju, Napoli

2015 "Cento pittori di via Mrgutta, dicembre 2015" Collettiva d'arte, Roma.

2016 "Primigenia" mostra bipersonale di pittura di Ciro D'Alessio e Nino D'Amore, col patrocinio del comune di Napoli, Castel dell' Ovo, Napoli.

2016 "Roomors" collettiva di arte contemporanea a cura di Olga Centanni presso il Castello di Angri, Angri, Salerno.

2016 "Artgallery Salotto letterario Design", collettive stagione 2015-2016, Napoli.

2016 "Parva sed Apta mihi" inaugurazione del nuovo studio d'artista-galleria di Ciro D'Alessio, Pozzuoli, Napoli.

2017 "Ciro D'Alessio aRivisondoli" mostra personale di Pittura, Rivisondoli (Aq), dicembre 2017.

2018 "Imressionisme Informel" mostra personale di pittura a MSC CYRANO, Giff-sur-Yvette, France.

Il lavoro di Ciro D'Alessio è citato su:

libri: Rosario Pinto "Fra tradizione ed innovazione: artisti italiani da non dimenticare", Napoli 2011, pp229-232.

Riviste d'arte: Whipart; "Ciro D'Alessio, arte da leggere e interpretare" :http://lnx.whipart.it/artivisive/6682/pittura-ciro-dalessio.html;

Expoarte, numeri da 1 a 4 della rivista.

Quotidiani; La Repubblica, Il Mattino, Il Roma in occasione delle mostre più importanti.















































































































































































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